In un contesto di costante cambiamento economico e sociale, aumenta la sensibilità per tematiche riguardanti la cura ed il sostegno alla persone anziane. In particolare, risulta essenziale edificare una società sempre più a misura per gli over 65 considerando che, a livello globale, si contano 868 milioni di persone ultrasessantenni, pari al 12% della popolazione, con proiezioni che si spingono verso i 2,4 miliardi per il resto degli anni.

 

L’ISTAT prevede che, in Italia, la fascia di popolazione senile rappresenterà il 34,3% della popolazione con un numero totale di 21.775.809 anziani. Un dato sconcertante per la situazione attuale in cui il nostro non appare un Paese per gli over 65. A confermarlo è una ricerca dell’Associazione per l’invecchiamento attivo (Auser), la quale evidenzia come su tutto il territorio manchino abitazioni caratterizzate da quei comfort e servizi assistenziali fondamentali per individui di terza età. Un gran numero di case attuali, infatti, sono mediamente vetuste, con ambienti e impianti vecchi, spesso fuori norma in materia di sicurezza e caratterizzate dalla presenza di barriere architettoniche. Ad esempio, in più del 70% dei casi manca l’ascensore e questo può limitare considerevolmente la possibilità degli anziani anche autosufficienti di uscire di casa e condurre una normale vita relazionale.

In particolare, è stato dimostrato come recuperare l’uso degli spazi pubblici alla loro funzione di incontro e socialità sia un elemento essenziale al fine di garantire un sistema che metta le persone in grado di essere inserite nella vita attiva della comunità, anche quando le capacità fisiche vengono meno.

 

Pertanto, è importante sensibilizzare l’amministrazione e tutta la comunità a dare massima attenzione all’integrazione socio-sanitaria territoriale, rafforzare l’offerta territoriale di servizi assistenziali domiciliari e generalizzare l’effettiva continuità assistenziale.