Il 18 marzo sono state presentate delle nuove proposte in vista del nuovo Piano Casa regionale, ovvero al Progetto di Legge n. 402 della Giunta “Politiche per la riqualificazione urbana e l'incentivazione alla rinaturalizzazione del territorio veneto”.
In particolare, si trattano di dodici emendamenti fondamentali per aggiungere al “Piano Casa” delle premialità previste dal PdL 402, ricomprese tra il 40 e il 100 percento di volume in più, sia in ipotesi di ampliamento che in caso di demolizione e ricostruzione, al raggiungimento della classe energetica A4, ovvero al consumo energetico quasi zero.
Tutto ciò è importante in quanto lo richiede stessa. Quest’ultima con alcune Direttive, recepite più avanti dal nuovo Piano Nazionale integrato per l’energia e il clima, ha previsto che, a partire dal 2020, i nuovi edifici debbano assolutamente consumare quasi zero sotto il profilo energetico, con 3,3 Mtep di risparmio in edilizia, per arrivare allo zero nel 2050.
Il cosiddetto Piano Casa, è stato istituito in un momento molto critico per il Veneto e tutta l’Italia, perché rappresentato dalla crisi economica e finanziaria che ha coinvolto profondamente anche il settore edilizio. Pertanto, il Piano Casa è nato al fine di rispondere ad esigenze emergenziali, nel tentativo di dare ossigeno al settore delle costruzioni e al mercato immobiliare, prevedendo premialità in volume, in deroga agli strumenti urbanistici vigenti.
Il risultato è stato sufficiente sotto l’aspetto quantitativo, con numerose domande di ampliamento pervenute in Veneto. Tuttavia, sotto l’aspetto qualitativo e, in particolare, in ordine alla spinta alla demolizione di manufatti incongrui e alla costruzione di nuovi edifici, la risposta è stata insufficiente soprattutto per la presenza di troppe deroghe.