Ormai anche gli over 65 preferiscono le smart cities. A confermarlo è uno studio dell’organizzazione australiana Retirement Living Council impegnata nella risoluzione delle questioni legate all'abitare in età avanzata. In un suo recente studio dimostra, infatti, come la maggior parte degli anziani, in buona salute e con disponibilità economiche adeguate, si trasferisce nelle grandi metropoli. Preferisce, quindi, separarsi dalle periferie alle quali è stata legata per gran parte della loro vita e iniziare a beneficiare dei servizi offerti dai centri urbani.

Altri anziani optano, in alternativa, per una zona periferica maggiormente collegata e servita perché, come sottolineato anche dall'Istituto Australiano di Sanità e del Welfare, la loro esigenza primaria è quella di avere assicurate le condizioni per conservare uno status di indipendenza raggiungibile, al giorno d’oggi, solamente con dei servizi assistenziali non presenti ancora nella maggior parte delle zone periferiche di una metropoli.  

Ormai da qualche anno, si sente parlare in tutto il mondo di “villaggi per anziani”, come ad esempio i cosiddetti Gerentopolis tedeschi, i quali però sono caratterizzati da forte carenza a livello di progettazione edilizia ed urbanistica. Per far fronte a questa problematica di non poco conto, è stata sviluppata la certificazione Livable Housing Quality Mark con lo scopo principale di promuovere modelli abitativi orientati alla flessibilità degli spazi e a case più adattabili e confortevoli nel tempo.

Risulta cruciale, quindi, ripensare alle città rivedendo alcuni modelli di pianificazione urbanistica, in un'ottica di miglioramento delle infrastrutture e dei servizi offerti anche alla parte della popolazione meno giovane.